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SPRINT & SPORT: L'INTERVISTA AL DIRETTORE ROBERTO ORIANI

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SPRINT & SPORT: L'INTERVISTA AL DIRETTORE ROBERTO ORIANI

La Milanese è pronta, la spedizione da San Donato Milanese alla ricerca dell'Élite può ufficialmente partire. Under 15, 16 e 17 infatti, alla fine dei rispettivi campionati si sono conquistate il pass per accedere ai playoff che possono valere il sogno della massima categoria. I classe 2010, saranno già impegnati questa settimana contro il Sangiuliano CVS.I classe 2009 invece ospiteranno la BaronaAcademy, mentre i 2008 approderanno in casa del Crema, cercando di ribaltare i pronostici della vigilia. A raccontare la bontà della stagione si è prestato Roberto Oriani, il direttore sportivo della squadra biancorossonera.



L'INTERVISTA


Tralasciando l'orgoglio che la società può nutrire nei confronti di tutti e tre le categorie, la prima domanda non può che essere: qual'era l'obiettivo ad inizio stagione?

«Parlo in qualità di Direttore Sportivo dell’FC Milanese, e dico con convinzione che l’obiettivo era chiaro: strutturare un percorso formativo che mettesse al centro la crescita individuale e collettiva degli atleti, senza l’ossessione del risultato immediato, ma con un’attenzione quotidiana alla qualità del lavoro. Abbiamo sempre creduto che, lavorando bene sul campo e valorizzando ogni singolo ragazzo, i risultati sarebbero arrivati di conseguenza. Volevamo costruire squadre competitive, certo, ma soprattutto formare giocatori consapevoli, intelligenti e capaci di adattarsi. In quest’ottica, il raggiungimento dei playoff da parte di tutte e tre le categorie è la conferma che la direzione intrapresa è quella giusta.»


C'è una categoria, rispetto ad un'altra in cui l'obiettivo promozione è più concreto?

«Non credo ci sia una categoria con un vantaggio netto sulle altre. Ognuna ha vissuto un percorso diverso, con difficoltà superate grazie al lavoro quotidiano e alla disponibilità dei ragazzi. In particolare, sono state gestite situazioni complesse legate ad assenze, infortuni, malanni stagionali e gite scolastiche, che hanno reso necessario anche l’impiego di atleti sotto età, in alcuni casi con due anni di differenza, dimostrando l’efficacia del lavoro svolto nel corso della stagione. Va anche sottolineato che tutte e tre le annate provenivano da campionati provinciali, e questo era il loro primo anno nei regionali. Il fatto che abbiano centrato l’obiettivo playoff rappresenta già di per sé un traguardo molto importante, che certifica la crescita individuale dei ragazzi e la validità del percorso tecnico intrapreso. Per noi è motivo di grande soddisfazione.»


In U15 e U16, in maniera piuttosto inaspettata e a sorpresa i due allenatori hanno lasciato il proprio incarico, quanto ha creato delle difficoltà?

«La nostra presenza costante sul campo, mia e del Direttore Tecnico Michael Raffi, durante le sedute di allenamento di tutte le categorie, ci ha permesso di intervenire in modo rapido e mirato. Le dimissioni sono sempre situazioni delicate, ma le abbiamo affrontate con coerenza rispetto alla nostra filosofia. Con l’arrivo di Rami Abd El Kader alla guida della U16, si è aperta una nuova fase. Il mister ha condiviso da subito il nostro progetto tecnico e ha lavorato per coinvolgere tutta la rosa. Anche i ragazzi meno utilizzati nella prima parte di stagione hanno avuto modo di esprimersi e crescere, con effetti molto positivi. È vero, questo ha comportato qualche battuta d’arresto nei risultati, ma il gruppo oggi è più ampio, competitivo e consapevole. I playoff sono il risultato di un processo che ha messo al centro ogni singolo atleta.Anche la U15 ha beneficiato dell’inserimento di Marco Scaramuccia, che ha portato metodo, equilibrio e una gestione umana efficace, in linea con la nostra filosofia. Oltre a colmare alcune lacune nei concetti di gioco, è riuscito a creare un rapporto sano con i ragazzi, che ha permesso loro di crescere rapidamente. Il gruppo 2010 oggi gioca con più fiducia, leggerezza e capacità di lettura del gioco. Un lavoro importante sotto ogni punto di vista.»


Uno dei fiori all'occhiello della società non può che essere l'elevato numero di ragazzi sotto età lanciati nelle categorie superiori, può considerarsi l'elemento vincente?

«Sì, assolutamente. È uno degli aspetti che ci rende più orgogliosi. Crediamo fermamente che il talento non vada trattenuto in un recinto d’età, ma stimolato attraverso il confronto. L’inserimento di molti ragazzi sotto età, anche di due anni in alcuni casi, nelle categorie superiori è frutto di un lavoro di osservazione, fiducia e visione. Non è una scelta casuale, ma coerente con la nostra idea di crescita a lungo termine. Chi ha qualità, motivazione e disponibilità al lavoro, viene accompagnato e responsabilizzato. E i risultati, anche in termini di maturazione calcistica, sono sotto gli occhi di tutti.»


Quali sono i progetti futuri per dare continuità a questa stagione?

«La continuità passa dalla conferma del metodo. Vogliamo consolidare il nostro modello tecnico e formativo, continuando a puntare sulla crescita integrale dei ragazzi. Stiamo già lavorando alla prossima stagione per garantire un’identità chiara in ogni categoria, strutturando percorsi sempre più personalizzati, ma coordinati, sotto la guida della Direzione Tecnica. Intendiamo rafforzare ulteriormente l’integrazione tra le categorie e valorizzare il merito e l’attitudine, anche attraverso confronti interni e verifiche costanti sul campo. Come Direzione Sportiva continueremo ad assicurarci che ogni categoria sia accompagnata da un lavoro coerente, costante e ben strutturato. La direzione è tracciata: competenza, presenza e coerenza nel lavoro quotidiano.»

9 maggio 2025

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